sabato 22 maggio 2010

Giovanni Battista Belzoni


Giovanni Battista Belzoni (Padova, 15 novembre 1778 – Nigeria, 3 dicembre 1823) è stato un esploratore e pioniere dell'archeologia italiano. È considerato una delle prime figure dell'egittologia.
Biografia
Giovanni Battista Belzoni nacque a Padova nel 1778. Per evitare la coscrizione nell'esercito napoleonico nel 1803 si rifugiò in Inghilterra, dove visse sfruttando la sua notevole stazza (era alto due metri) e la sua forza erculea lavorando come artista in un circo, dove faceva l'"uomo forzuto" con il nome di "Patagonian Samson" ("Sansone Patagonico"); caricatosi sulle spalle una specie di giogo, arrivava a sostenere da solo una piramide umana costituita da un'intera famiglia di dodici persone.
Dopo una serie di viaggi in Europa e a Malta giunse in Egitto dove, sfruttando le sue nozioni di meccanica e idraulica che aveva utilizzato per esigenze scenografiche, costruì una pompa idraulica di sua invenzione con la speranza di riuscire a venderla al pascià Mohammed Ali, ma il suo progetto fallì. Come ripiego per guadagnarsi da vivere, si incaricò dunque, su commissione del britannico Henry Salt, di trasportare dal Ramesseum (nella piana di Deir el-Bahari) al Nilo la gigantesca statua di Ramesse II (12 tonnellate), portando miracolosamente a termine l'impresa, in sole due settimane, con mezzi di fortuna. Belzoni pose la sua firma dietro un orecchio della testa del colosso.
Cominciò così, approfittando anche di un'assoluta mancanza di regole, la sua carriera di archeologo, che lo rese famoso in tutto il mondo, ma non ricco. Giova ricordare che all'epoca l'Egitto era percorso non da veri archeologi, ma piuttosto da avventurieri con pochi scrupoli al soldo dei maggiori musei europei o più spesso di collezionisti privati, che razziavano i pezzi (soprattutto i preziosi) in combutta con i tombaroli e le autorità locali. Rispetto a molti di questi avventurieri europei, che non si facevano alcuno scrupolo di usare gli esplosivi pur di penetrare nelle tombe, Belzoni si distinse nel tempo per le sue eccezionali scoperte.
In pochi anni percorse in lungo e in largo l'Egitto, risalendo il fiume Nilo fino ad Assuan, scoprendo sotto la sabbia il tempio di Abu Simbel; scoprì la città di Berenice, esplorò la Valle dei Re scoprendo la tomba di Seti I, una delle più belle della valle e che è oggi nota anche con il nome di "Tomba Belzoni", che aprì sfondandone la parete con un ariete formato da un tronco di palma. Trasportò a Londra migliaia di reperti, fra cui un colossale obelisco che servì poi a Champollion (1822) per verificare la sua decifrazione dei geroglifici. Dalla tomba di Seti I, inoltre, egli riportò a Londra il sarcofago in alabastro translucido del re che offrì al British Museum per 2000 sterline. Il museo rifiutò l'offerta, così scatenando anche le ire dell'opinione pubblica, ed il sarcofago venne acquistato dall'architetto John Soane (che lo fece installare nella "cripta" della sua abitazione-museo ove, ancora oggi, si trova).
Tra le molte scoperte vi fu quella, nel 1818, dell'ingresso della piramide di Chefren, la seconda per altezza dopo la Piramide di Cheope. Dacché troppo spesso altri si erano appropriati delle sue scoperte, lasciò la sua vistosissima firma all'interno della camera sepolcrale («Scoperta da G. Belzoni, 2 marzo 1818»).
La sua firma può essere trovata anche accanto ad un piede della statua in granito nero di Amenofi e su un altare proveniente dal tempio di Montu, a Karnak. Si era guadagnato il rispetto delle popolazioni locali, non solo a causa del suo carattere e della sua forza, ma anche per la considerazione che aveva per gli usi e costumi locali, dato che amava indossare abiti e barba di foggia araba.
Tornato in Inghilterra nel 1819, scrisse e pubblicò le sue memorie, dove descriveva tutte le sue grandi scoperte archeologiche. Morì di dissenteria nel 1823 in Nigeria[1], nei pressi della città di Timbuctu, mentre stava partecipando ad una spedizione alla ricerca delle favolose sorgenti del Nilo.

Influenza culturale
Nonostante le sue numerosissime e importanti scoperte per conto soprattutto dell'Inghilterra, il suo nome è stato ricordato solo da pochi libri, anche se sui reperti custoditi nel British Museum di Londra appare la sua firma.
Il celebre personaggio di Indiana Jones fu ispirato al suo creatore George Lucas principalmente dalla figura di Belzoni: un archeologo eccezionale ma dotato di un carattere forte e rude.
Una città del Mississippi porta il suo nome.
Fonte:Wikipedia

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